Visioni Animali dell’umano con Margine Operativo

La prima nazionale dell’ultimo lavoro di Margine Operativo in scena a Garage Zero e un’intervista a Pako Graziani e Yoris Petrillo.

foto Carolina Farina

Gli esseri umani sono strani. Margine Operativo nella ventunesima edizione del suo festival, riconferma la sua identità portando in scena un progetto performativo nato dalla collaborazione con il performer e danzatore Yoris Petrillo. Animali è una performance site-specific messa in scena nel ventre di Garage Zero e nata dopo la scoperta del romanzo Anima di Wajdi Mouawad. Il lavoro propone l’esplorazione della società umana e delle sue contraddizioni attraverso uno sguardo più profondo e intenso, forse totale, ovvero quello animale. In scena solo con una sedia e un’asta del microfono, il giovane performer, danzando e recitando parti del testo: Gli esseri umani sono strani… ci segnala, ci giudica, ci attraversa. Siamo noi il pubblico che lo circonda degli strani, siamo noi ad essere gli umani e lui degli animali. C’è dalla potenza nella performace e dell’intensità nella danza che Yoris Petrillo e il regista del progetto Pako Graziani ci raccontano così.

Con Pako Graziani

Barbara Berardi: «Come mai Margine Operativo ha scelto di lavorare sul testo Anima di Wajdi Mouawad? Per voi era importante lo sguardo animale sulla società?».

Pako Graziani: «È un thriller molto complesso di cui abbiamo scelto alcuni frammenti perché ci aveva colpito questa visione animale dell’umano, uno sguardo in profondità che ne coglie le complessità e contraddizioni. Animali fa parte di un ciclo di performance messe in scena in questi ultimi anni costruite nella stessa modalità, dall’unione di frammenti di un testo, performance e danza».

foto Carolina Farina

Barbara Berardi: «Perché avete scelto Yoris Petrillo per mettere in pratica questo progetto?».

Pako Graziani: «Noi cerchiamo di creare una sorta di espansione grazie alla performance e Yoris, oltre ad essere un performer è un ottimo danzatore e attore. Avevamo bisogno di qualcuno che sapesse gestire tutte le articolazioni e variazione della performance attraverso diversi codici artistici. So che sono solo venti minuti, ma Animali è il frutto di un lavoro molto complesso di riscrittura e rielaborazione durato circa un anno di lavoro in sala prove».

Con Yoris Petrillo

Barbara Berardi: «Come nasce la collaborazione con Margine Operativo, e come avete strutturato il lavoro partendo da Anima?».

Yoris Petrillo: «La collaborazione con Alessandra Ferraro e Pako Graziani è nata nel 2009 per un lavoro su un testo di Wu Ming, ero giovanissimo avevo solo vent’anni e abbiamo dato inizio così alla prima produzione insieme. Ho avuto la fortuna di partecipare al Festival Attraversamenti Multipli altre volte, poi l’inverno scorso Pako mi ha proposto di lavorare a questo testo e insieme siamo riusciti a fondere parole e movimento. Abbiamo lavorato sulle tempistiche, sulle varie interruzioni tra un movimento e l’altro e sulla loro qualità e in generale su come gestire le diverse fasi di queste tre scene che costituiscono la performance di 20 minuti».

Julio Ricardo Ferndandez: «Come è stato per te mettere in scena una performance incentrata sul punto di vista animale?».

foto Carolina Farina

Yoris Petrillo: «La prima volta che ho letto il testo non mi sono reso subito conto che fosse scritto dal punto di vista degli animali, anche perché ad una prima lettura più superficiale, può sembrare solamente un libro scritto per denunciare l’emarginazione sociale. Dopo una seconda lettura, mi sono reso conto di questa particolarità, anche se è semplicemente un ulteriore modo diverso di osservare e giudicare la nostra società.
È stato stimolante scoprire il nostro modo di stare insieme e di approcciare alla vita attraverso i punti di vista degli animali. È stato divertente, all’interno della performance ho cercato di immedesimarmi nelle diverse fisicità e nei diversi modi di pensare di una scimmia, piuttosto che di un topo o di un pesce che vivono anche in ambienti e situazioni differenti.

Quindi quando vado in scena cerco di fare quel piccolo switch mentale e di vedere il pubblico come lo vedrebbero loro».

Julio Ricardo Ferndandez: «Alla presentazione del libro Attraversamenti Multipli 2001-2020. Un viaggio tra gli orizzonti mobili delle arti performative contemporanee, ti abbiamo sentito dire come ti manca vedere spettacoli in ambienti meno ordinari come la metro o sui binari di un treno, pratiche frequentate moltissimo in questi anni da Margine Operativo. Puoi spiegarci meglio?».

Yoris Petrillo: «Sì è esatto. Anche perché ho conosciuto così questo Festival e in generale mi è capitato spesso di partecipare ad eventi dove non è il pubblico a venire da te, ma è il festival o la singola compagnia che entra nel tuo quotidiano. Quando il pubblico sta scendendo da un treno o è seduto al bar e arriva un danzatore, piuttosto che un attore o un musicista, è la performance ad entrare nella sua vita. Il modo di confrontarsi con il pubblico è totalmente diverso, la sua reazione è molto più spontanea. Possono rimanere colpiti, ma possono anche spaventarsi, e questo non è del tutto negativo, perché la paura in loro può far nascere una certa curiosità. Tu performer, devi essere molto concentrato e pronto ad accettare la sfida, perché la gente potrebbe non essere interessata a quello che fai, ed è anche giusto così».

Barbara Bernardi, Julio Ricardo Fernandez

ANIMALI

ideazione Pako Graziani e Alessandra Ferraro
regia Pako Graziani
performer Yoris Petrillo
sound designer Dario Salvagnini
light designer Marco Guarrera
ispirazione dal libro ANIMA di Wajdi Mouawad
produzione Margine Operativo

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