Sconfinamenti linguistici.Claudia Vernier in farsi

Abbiamo chiesto a Claudia Vernier, performer,  voce e chitarra di Los3saltos, di raccontarci in lingua farsi il programma del 25 settembre ad Attraversamenti Multipli.

Zara Kian ci ha raccontato qualcosa sulla lingua farsi

foto Carolina Farina

La lingua persiana viene dalla lingua Indoeuropea, prima di venire arabo in Iran, si chiamava “ Parsi”, però dopo ha cambiato “Farsi”!!
Perché la lingua arabo non ha la lettera “p”. Il modo di scrivere della lingua persiana è cambiato tre volte, prima cuneiforme, poi Pahlavi, e in fine con l’alfabeto Arabo. L’arabo ha aggiunto 4 lettere più, Gh (گ) , P (پ), Jh(ژ), ce(چ) e quindi ora l’alfabeto persiano ha 32 lettere.
Dopo l’arrivo dell’arabo la lingua della scienza e i libri più comuni sono stati diffusi in Arabo, però tutti gli scienziati iraniani hanno continuato a parlare “persiano “ e allo stesso tempo hanno imparato anche l’arabo.
Nella storia dell’Iran la gente iraniana ha sempre parlato Persiano. Nella mia lingua ci sono parole che hanno delle radici comuni ad altre lingue, per esempio dall’italiano, madre (madar), mamma(maman), padre(pedar), papà (baba), dall’inglese brother(baradar), bad(bad), pardis(paradise), dal francese, come pomad(pomata), pjhame(pyiama), dal russo, come samavar, shoghal, dall’arabo, come mahsul(prodotti), zendeghi(la vita).

Per finire, vi voglio dedicare questa poesia in farsi:

صدا کن مرا
صدای تو خوب است
صدای تو سبزینه ی آن گیاه عجیبی ست
که از انتهای صمیمیت حزن می روید
در ابعاد‌این عصر خاموش
من از طعم تصنیف یک کوچه تنهاترم
بیا تا برایت بگویم
چه اندازه تنهایی من بزرگ است
و تنهایی من شبیخون حجم تو را پیش بینی نمی کرد
و خاصیت «عشق» این است.

Chiamami.
Mi è cara la tua voce.
La tua voce è l’essenza verde di quella rara pianta
che cresce in fondo a un’affabile tristezza.

Nelle profondità di questo pomeriggio quiete
sono più solo del gusto di una canzone
mormorata nella percezione di un vicolo.
Vieni, ti racconterò quanto è grande la mia solitudine.
E la mia solitudine non aspettava
L’assalto notturno della tua forma.
E questa è l’indole dell’amore.

Sohrab Sepehri

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