Il blog di Attraversamenti Multipli 2016

Polifonie in solo show

Diario di bordo

Giorno 7 di navigazione

SOLO SHOW

di Francesco Leineri

Dal centro del suo set, Francesco Leineri si muove agilmente tra gli strumenti animando prima uno e poi l’altro come un abile burattinaio o un esperto direttore d’orchestra. Vibrofono, pianoforte, tamburi, altri strumenti e giocattoli prendono voce e sembrano parlare tra loro.

Una melodia sfuma nell’altra dando vita a un’esecuzione inarrestabile dal movimento fluido puntellata da colpi di clacson, scampanellii, suoni di sirene e canti. Momenti di sagace ironia seguono sequenze ipnotiche ridestando l’attenzione di una mente addentrata nei meandri delle atmosfere evocate.

Suoni ferrosi si accostano a motivi folkloristici in una mescolanza di ritmi che dall’ostinato del Bolero di Ravel passa per il valzer e arriva ai numeri della Traviata di Verdi.

«Niente è morto, tutto è vivo» ripete più volte Leineri, compositore e esecutore della performance intesa come fucina di ricerca e sorgente da cui estrarre un linguaggio musicale innovativo. Il presentatore nel film Mulholland Drive di David Lynch annuncia «Silencio. No hay banda. È tutto registrato. È solo un nastro. È tutto un’illusione». Qui, invece, a valere è proprio il contrario. Assistiamo dal vivo al dipingersi di una partitura dai toni svariati che come un mare di note scuote, culla e diverte allo stesso tempo.

 

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Elena Ciciani

 

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