Diario di bordo
Giorno 6 di navigazione
NOTHING TO DECLARE
di e con Yoris Petrillo
produzione Cie Twain_Nuovi Autori 2016
Salti, cadute, scivolamenti, corse, è una danza energica quella di Nothing to declare. Yoris Petrillo, interprete e coreografo, si getta a terra, poi subito si rialza e ripete un modulo coreografico che cadenza l’intera performance diventando il simbolo di un’ossessione.
È infatti alla smania di viaggiare che sembra ispirarsi, la voglia di partire e andare lontano alla ricerca di speranze e occasioni, sempre nuove, sempre diverse, oppure di fuggire da una condizione scomoda, una mentalità stretta o, persino, da una persona.
Valigie in spalla, intraprende la sua via fermandosi solo per mostrare la carta d’imbarco – o forse il permesso alla dogana richiamata dal titolo – poi improvvisamente la divora. A dar vita ai suoi gesti è la frenesia, il desiderio di non fermarsi mai anima dall’interno il suo corpo che con forza si mostra in tutta la sua agilità e prontezza. Borse, zaini, sacche vengono gettati a terra e riammassati, bagagli di esperienze vissute e ricordi di luoghi attraversati.
È solo, ma infila uno sopra l‘altro più indumenti come se dovesse vestire le proprie molteplici personalità scoperte grazie alle sfide affrontate, i nuovi incontri e gli scambi che inaugurano il cambiamento. Valigie da un lato, vestiti dall’altra: in un viaggio qualcosa si lascia e qualcosa si porta via con sé. Nei luoghi visitati rimane una traccia del tuo passaggio ma, contemporaneamente, tornando a casa ci sentiamo arricchiti.
È solo, ma il telefono squilla. Nonostante i tentativi di allontanarsi da qualcosa che si fugge, si viene sempre raggiunti. Allora a terra stremato, si abbandona.
Elena Ciciani
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