Diario di bordo
Giorno 3 di navigazione
“NO COMFORT ZONE (breve estratto in anteprima)”
Equilibrio Residuo | Sara Marasso & Stefano Risso
Al porto di Centrale Preneste Teatro dove la nostra nave è ancora ormeggiata, il sole è già calato e la notte avanza lentamente. Nell’aria melodie classiche si odono provenire da non molto lontano, a pochi passi si sta svolgendo un dialogo tra una danzatrice e delle note musicali. Si agita nel buio serale in una danza frammentata che sembra riflettere una mente distratta da parole, frasi e discorsi che lei sola conosce. Come nel silenzio della notte, quando sotto le calde coperte del letto, affiorano mille pensieri costringendo il sonno a ritardare la sua comparsa.
Al risveglio, sotto il chiarore della luce del giorno, le occasioni di distrazione aumentano. Le azioni sono molte, ma il tempo sfugge e la fretta di compierle le contrae, ne aumenta la velocità o spezza per poi passare a quella successiva.
Non c’è tregua. Le cadute sono inevitabili. L’importante è risollevarsi, ritagliarsi uno spazio e prendersi cura di sé.
L’incontro con l’altro porta un cambiamento. Camminando fianco a fianco lungo il percorso all’occorrenza ci si afferra e aiuta a rimettersi in piedi. Bisogna fidarsi perché si rischia in due, ma insieme si vince e allora il volto accenna un sorriso. Sfuggire diventa un gioco, abbandonarsi un’opportunità per sfiorarsi.
Concentrati sulle relazioni tra i corpi, il tempo si disperde senza che vi si badi. Inspiegabilmente preoccupazioni e turbamenti svaniscono, o almeno si fanno più lievi e meno frequenti.
Il tragitto è ancora lungo, ma il viaggio è piacevole quando si è in compagnia.
Elena Ciciani
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