Il libro “Su due Piedi “ di Giuliano Santoro racconta di un viaggio di trenta giorni a piedi per le strade e i sentieri della Calabria. Un mese di cammino in una regione periferica e centrale al tempo stesso, che cerca di disegnare una mappa nuova e costituisce una narrazione che va oltre i generi dell’inchiesta, il reportage e la fiction. E' un viaggio che cerca di addentrarsi nei territori delle sfiancate retoriche che descrivono questa terra come arretrata e refrattaria o, all’opposto, come un’arcadia da proteggere dalle contaminazioni. E che punta a scardinarle dall’interno, con la forza del racconto.

Manolo Muoio Incontra il teatro nel 1993 seguendo il Living Theater in una tournée italiana e partecipando a diverse performance di strada. Continua a esplorare le arti performative con maestri come Yves LeBreton, Clive Barker, Nikolaj Karpov, Tetsuro Fukuhara, Abani Biswas, Eimuntas Nekrosius, Julia Varley, Marylin Fried, Michele Di Stefano. Nel 1995 dà vita al CUT dell’Università della Calabria e nel 1998 è tra i fondatori della compagnia Teatro Rossosimona. Interprete in numerosi spettacoli, tra i quali Sida e l'uomo dal fiore (Premio ETI-Vetrine '96), E' il momento dell'amore (Premio Scenario 2001), Romeo e Giulietta (regia di Nikolaj Karpov), L’Esausto o il profondo azzurro (2008, per la regia di Julia Varley/Odin Teatret), CERIMONIA di Lorenzo Gleijeses (2011). Autore e interprete di una serie di solo performance ispirate alla letteratura di W.S.Burroughs e J.G.Ballard. Collabora costantemente con artisti visivi, fotografi, video maker, gallerie d’arte. Ha realizzato regia e messa in scena di Catastrofe da S.Beckett (1999), ‘A Calabria è morta di e con E.Orrico (2009), Coefore di Eschilo (2012). Dal 2009 collabora alla direzione artistica e organizzativa di Quirino Revolution MAD, festival di teatro e danza contemporanei, presso il Teatro Quirino di Roma.
Nel luglio 2005 ha conseguito la laurea in Letterature Straniere con una tesi in Letterature Ispanoamericane, dal titolo Per un teatro periferico, sull’opera del drammaturgo argentino contemporaneo Daniel Veronese e gli spettacoli dell’ensemble El Periférico de Objetos.

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