venerdi 25 settembre | h 19
Largo Spartaco | Quartiere del Quadraro
presentazione del libro | 60′

“The New York Nobody Knows: Walking 6.000 Miles in the City”

di WILLIAM B. HELMREICH (Princeton University Press, 2015)

presentazione a cura di GIULIANO SANTORO
intervengono: CARLO CELLAMARE – docente di urbanistica, Università La Sapienza – Roma
e VALERIO SIRNA / DOM-

 

Libro nato da quatto anni dedicati all’esplorazione capillare della metropoli più grande d’America, isolato per isolato (sono centoventimila), per un totale di circa seimila miglia camminate «al mattino, alla sera, durante i week end; sotto la pioggia, nelle neve, d’estate».
Costruito sulla base di incontri casuali e conversazioni improvvisate con persone di ogni estrazione sociale e culturale, lo studio topografico e antropologico di Helmreich è l’esatto opposto del social distancing a cui ci sta costringendo il Covid-19, il virus che lo ha ucciso all’età di settantaquattro anni.

Il suo, infatti, non è un ritratto monumentale della città ma una miniatura, intrisa di scoperte: a Bensonhurst, di Steve’s Playground, un garage delle meraviglie pieno di giocattoli, macchinari e souvenir della pop cultura del quartiere negli anni in cui il proprietario era bambino; a Gowanus, la vetrina della drogheria italiana mantenuta «in memoriam» dai discendenti dei fondatori – anche se dietro a quella vetrina, unica in un isolato oggi tutto residenziale, il negozio non c’è più.
Tra i suoi luoghi favoriti c’era il Bronx: era per lui troppo negativamente soggetto agli stereotipi: da anni, ne auspicava una rinascita. Proprio lì, dove, nel Bronx River Park, c’è «la cascata più bella di New York»; dove, nel quartiere di Harding Park, aveva scoperto «un villaggio di pescatori portoricani»; e dove da Crosby Stop Pizza, al capolinea della linea 6 sella metropolitana, nel quartiere di Pelham Bay, vendono quella che secondo il sociologo era la pizza migliore di tutta la città.
In un’intervista al settimanale New Yorker, in occasione dell’uscita del libro, Helmreich aveva risposto così al giornalista che gli chiedeva come si comportava quando attraversava quartieri considerati pericolosi: «Se viene verso di me un tipo dall’aspetto minaccioso, non mi preparo al combattimento. Anzi, l’opposto. Lo guardo diritto negli occhi e lo apostrofo con un ’salve, come va?’. Al che, in genere ride e risponde: ’Ok, nonno’».
Parte di questo suo studio antropologico/urbano «a distanza ravvicinata» nasceva anche dal desiderio di sovvertire lo stratificarsi di cliché. «Per molti che non girano New York a piedi e non parlano con le persone, non c’è modo di incontrare la popolazione afroamericana delle classi medie», aveva detto per esempio al New Yorker.

 

Giuliano Santoro
giornalista, scrive di politica e cultura su Il Manifesto. Ha scritto diversi libri. Tra gli altri: “Su Due Piedi” (Rubbettino), reportage narrato di un mese di cammino per la Calabria, “Un Grillo Qualunque”  e  “Cervelli Sconnessi”  (Castelvecchi), Guida alla Roma ribelle (Voland) e “Al Palo della Morte” (Alegre Quinto Tipo), ibrido non-fiction sull’omicidio di un migrante pakistano nel quartiere romano di Tor Pignattara.

 

William Helmreich
(25 agosto 1945 – 28 marzo 2020)
Helmreich è nato nel 1945 in Svizzera, a Zurigo, figlio di genitori sopravvissuti all’ olocausto.  Nel 1946, è arrivato negli Stati Uniti ed è cresciuto a New York.
E’stato professore di sociologia al City College di New York e il Graduate Center della City University di New York.
Ed è stato professore alla City University di New York, specializzato in relazioni razziali ed etniche, religione, immigrazione, sociologia e sociologia urbana. E’ morto  durante la pandemia COVID – 19  causa di complicazioni causate dal COVID 19.

Pubblicazioni
The Black Crusaders (1973), The things they say behind your back (1982), The World of the Yeshiva (1982), Flight Path (1989), Against All Odds (1992), The Enduring Community (1998)What Was I Thinking (2010), The New York Nobody Knows (2013), The Brooklyn Nobody Knows (2016), The Manhattan Nobody Knows (2018)