Attraversamenti Multipli è un progetto crossdisciplinare creato da Margine Operativo che si interroga sulle relazioni tra i linguaggi artistici contemporanei e il presente inserendo eventi artistici in spazi urbani.
Attraversamenti Multipli si è sviluppato dal 2001 con cadenza annuale interfacciandosi con la metropoli di Roma.
Attraversamenti Multipli è un progetto che ama muoversi sulle linee di confine tra differenti codici artistici e nelle zone di prossimità tra arte e vita.
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Attraversamenti Multipli #Genova – realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “ORA! Linguaggi Contemporanei Produzioni Innovative” e della Fondazione Carige – si propone con una natura multisfaccettata e meticcia in cui hanno cittadinanza e dialogano tra loro, intrecciandosi diverse pratiche delle arti contemporanee: teatro, danza, musica, video , poesia, fumetti.
Attraversamenti Multipli # Genova attraverso la crossdisciplinarietà si interroga su come “oggetti / soggetti diversi” – artisti, performances, spazi urbani, cittadini – incontrandosi e combinandosi tra loro, possono trovare dei nuovi punti di contatto e creare delle traiettorie inaspettate.
Si pone in stretta connessione con il contesto in cui agisce.
Valorizza attraverso le sue azioni artistiche spazi riqualificati e luoghi protagonisti di processi di auto-recupero del tessuto urbano del centro storico di Genova, si relazione con il tessuto della comunità che l’accoglie, abita spazi di vita quotidiana.
Coinvolge con le sue azioni artistiche un area urbana del centro storico di Genova: la Collina di Castello e l’ esperienza della “Libera Collina di Castello”.
Attraversa luoghi che, grazie a interventi di riqualificazione urbana e a processi di autorecupero, sono al contempo sia luoghi del “passato” sia spazi del presente rivolti al futuro.
Produce, attraverso delle RESIDENZE ARTISTICHE DINAMICHE, delle PERFORMANCES SITE SPECIFIC create per i luoghi che le ospitano, dove il concetto di luogo è inteso nel suo senso più ampio: non solo come coordinate spaziali, ma soprattutto come habitat di una “geografia umana”, come spazio di vita e di relazione.
Presenta 4 GIORNI di EVENTI ARTISTICI CROSSDISCIPLINARI aperti al pubblico, il 12, 13 e il 19, 20 maggio 2017, all’interno dei quali vengono presentate le performance create appositamente per il progetto.
Coinvolge nella creazione delle performance site specific ensemble di artisti che attraverso forme, estetiche e sperimentazioni diverse incalzano le emergenze del presente affrontando la complessità del reale attraverso la molteplicità del contemporaneo.
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“Il meticciato / la crossdisciplinarietà sono le parole / concetti chiave intorno a cui ruota Attraversamenti Multipli. Il meticciato nell’ arte agisce riorganizzando gli spazi di azione, facendo emergere nuove pratiche di cooperazione, nuove espressioni culturali transnazionali e translocali: e tutte queste nuove forme richiedono ed evocano nuove prospettive teoriche, nuovi immaginari culturali.
La crossdisciplinarietà è il “cuore “ di Attraversamenti Multipli. E’ allo stesso tempo un tema/ contenuto del progetto e la sua “forma”.
Le prospettive della crossdisciplinarietà e del meticciato aprono la strada alla riflessione sugli “interstizi” che implicano l’ attenzione alle differenze e ai punti di vista multipli.
La prospettiva del meticciato propone di attraversare i confini: i confini tra culture diverse, i confini tra generi artistici, i confini tra spettatore e azione artistica.
Il carattere di “attraversabilità“ che sarebbe proprio dello spazio contemporaneo si dissolve
di fronte alla proliferazione di frontiere fisiche e virtuali, di check point e di sistemi di sicurezza. Si scontra con i drammi di chi deve mettere il proprio corpo in gioco per cercare di superare un confine. I confini sono tutt’intorno a noi. Sono confini geografici, astratti e reali. Il sogno di uno spazio totalmente attraversabile, senza confini oggi è un utopia.
Ma pensiamo che l’ arte abbia anche il compito di aprire varchi, delineare scenari futuri, superare frontiere, rafforzare le esperienze che cercano di costruire “ porzioni di spazi attraversabili”, generare e coltivare utopie… con lo sguardo rivolto all’ orizzonte… “.
Alessandra Ferraro e Pako Graziani / Margine Operativo
«L’utopia è come l’orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l’utopia? A questo: serve per continuare a camminare».
(Eduardo Galeano)