Gravure le chevalier

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venerdì 19 / sabato 20 maggio santasangre-pagina-artista

 

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Gravure le chevalier

ideazione / concept Diana Arbib e Dario Salvagnini
con / with Confraternita della spada M° Iacopo Icoponi
Musical score Dario Salvagnini
voce e precussioni / voice and percussions Nora Tigges e Gian Michele Montanaro
violoncello Luca Tilli
elaborazione video / video processing Diana Arbib
residenza / residence Kollatino Underground_Santasangre_Roma
produzione / production Santasangre 2017

   

Questo studio appartiene al cavaliere, all’arte della spada, ai suoi codici.
Un ambientazione visiva e sonora che definisce il suo immaginario nella ricerca del confine, tra storia e leggenda, nel passato e nel presente, tra uomo e cavaliere.
Il pensiero dinamico e gestuale del cavaliere, percorre il perimetro di un cerchio che ruotando lo fa scivolare, verso la bestialità e i luoghi del meraviglioso.

  

Gravure le chevalier

This study resides in the knight, in the art of the sword and its codes.
A visual and audio landscape that finds its imaginary identity in the pursuit of boundaries,
amid history and legend, between past and present, betwixt man and horse.
The dynamic and gestural thought of the knight rides along the perimeter of a circle that rotating slides toward bestiality and places of wonder.

 

Santasangre è un collettivo eterogeneo per formazione e personalità, con la volontà di indagare quello spazio vuoto, quella frattura che esiste oltre il linguaggio definito. Attraverso nuove forme e diversi contenuti, avviano processi di contaminazione espressiva lungo un asse trasversale capace di toccare i più significativi linguaggi artistici e performativi come il video, la musica, il corpo e l’estetica degli ambienti.
La necessità di spingersi oltre ogni settorialità, oltre ogni esperienza complementare per concretizzarsi in un azzardo di linguaggi ampliati, sincretici e sovrapposizioni di segni.

Santasangre is the result of the meeting of different personalities; its journey has got the aim to investigate that blank space existing beyond the defined language, to pass through new forms and contents, to start a process of expressive contamination on a transversal
axis touching the most significatif styles of performing arts such as video, music, body art and environmental aesthetic design.
Santasangre’s need of expression takes the work further, beyond every particularity and every complementary experience, to be realized in a bold fusion of expanded languages and addiction of signs.

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