Camminiamo imperterriti.
In lontananza si vedono due donne sedute vicino ad un tavolino. Una macchina da scrivere.
Ci avviciniamo. E’ un’intervista. Si sta raccontando la vita di un ragazza cilena.
Violeta Parra.

“…una grande famiglia…”
Di colpo siamo catapultati in una casa e tutta la famiglia viene presentata da Violeta. Lei è la sognatrice della famiglia.
Stravede per il padre e non vede l’ora di esaudire un suo sogno: raccogliere tutte le canzoni folkloristiche del Cile.
Un mondo onirico, un viaggio che la porterà in Francia e farla ritornare in Cile anni dopo.
La pantomima degli attori incanta i presenti che si sentono trascinare dai sentimenti della ragazza in balia del fato.
Dietro canti autoctoni siamo catapultati indietro.
Nel freddo della sera, un po spaesati per la fine di Violeta, carpite dalle ultime battute scritte a macchina.
Contenti però di averla vissuta, seppur per un attimo, nel pieno della sua vitalità.
Da ringraziare Centro Experimental de Arte Tessier e i loro ragazzi che hanno permesso tutto questo.
Matteo Traini
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