Cumbia, Energia e Libertà

Los 3Saltos in Concerto

Terzo giorno di Spedizione.

Le serate si fanno pian piano sempre più fresche, ma i viaggiatori non sono stanchi. La voglia di stare insieme è ancora molta. Il desiderio di incontri inaspettati è il nostro motore. Siamo alla scoperta dello spazio ri…trovato.

Largo Spartaco. La quiete della piazza ad un tratto viene interrotta dal ritmo di due bacchette. One, two…One, two, three. Al suono accattivante del rullante si uniscono percussioni, grancassa e piattini. Murga Portena.

I viandanti sono disorientati, la musica ci sta conducendo a compiere un Attraversamento geografico. Improvvisamente il quartiere di Numidio Quadrato si trasforma in un carnevale latino americano; il sound del Cile, della Colombia e del Brasile si riuniscono per cantare inni alla periferia romana. 

Al ritmo senza sosta delle percussioni, del basso e della tastiera elettronica si aggregano voci di donne, l’una cristallina e soave l’altra infuocata e tagliente.

Si fanno chiamare Los 3Saltos. Sono pirati urbani le cui radici sono radicate proprio nel quartiere di Largo Spartaco. Le loro canzoni viaggiano in America Latina per poi tornare qui dove li abbiamo incontrati. Ci raccontano della luna, del vento, del vino e della birra, dei sobborghi, della lotta e della resistenza, e soprattutto della libertà. La libertà di poter stare insieme agli altri per capirli ed ascoltarli, la libertà di poter ballare.

Cumbia e swing si intrecciano in un ritmo contagioso e attraente che come un onda del mare travolge me ed i miei compagni di viaggio, che non abbiamo potuto fare a meno di cantare, ballare e seguirli con tutto il nostro corpo e le nostre energie. Mentre i viandanti più timidi rimangono curiosi in ascolto.

Oggi la spedizione mi ha condotto in un spazio musicale in cui divertimento e critica-satirica non lasciano spazio agli indifferenti.

Il cammino continua…

Chiara Preziosa

 Video del Concerto

https://www.facebook.com/attraversamentimultipli/videos/1288386084607166/

 

 

The show is going on!

Progetto Demoni in Demoni – FRAMMENTO #3STAVROGIN.
Di e con Alessandro Miele e Alessandra Crocco.

Ad un tratto un passante ci ferma.
“Sta succedendo qualcosa al Garage zero!” mi guarda camminando, gira l’angolo.
Cosa fare? Balletto civile  ha lasciato un bellissimo sorriso amaro, un intenso pensiero sull’amore.
In quel garage… L’ultima volta che qualcuno si è avventurato lì… Non è stato facile. Ho visto una mia compagna di viaggio uscirne stravolta, non parlava… Chissà cos’è successo?

Mi accorgo che sono uno degli ultimi ad entrare.
Tutti quanti hanno avuto più coraggio di me, sono usciti pensierosi sta volta.

Scendo lentamente lungo la  illuminata dalle candele. Mi guardo intorno, solo pochi altri viaggiatori in questo spazio. Una ragazza si avvicina. Alessandra Miele! Di nuovo lei, sta volta nei panni di cicerone. Come l’altra volta, non potremo parlare ne fare nulla. Solo guardare. Pensare. Ascoltare.

Si. Ascoltare è la parola giusta.
Entriamo e nel garage risuona “The Passenger” di Iggy Pop .
Un uomo in fondo alla stanza balla sovreccitato. Nikolaj ha detto di chiamarsi.
Ci racconta di un segreto.
Del segreto che non è mai riuscito a confessare. Di una ragazza in particolare che non riesce a scordare.
Infesta i suoi incubi tutte le notti.
Torna a ballare. Si sfoga. Non ci sono parole.
L’aveva vista suicidarsi nella sua stanza, da quel momento non è riuscito a togliersela dalla mente.
Torna a ballare. Stremato.
Esco anch’io pensieroso sullo spettacolo.

Daria Greco in Noyau

Torno a Largo Spartaco per riunirmi al resto del gruppo per continuare il viaggio.

Sono ancora intontito da quello che mi è appena successo. Da quel segreto che mi ha sbattuto in faccia una realtà pesante.
Da lontano vedo una ragazza ballare. Si dimena sulla pista.
Chiedo in giro cosa succede e scopro che sta cercando di comunicarci qualcosa con il ballo. Qualcosa sulla segretezza.
Ci avviciniamo a lei, timidamente ci guarda.

“… timidamente risponde.”

 

 

“Penso che il luccichio di un segreto sia una cosa affascinante”

 

 

 

 

“…più del resto.”

 

 

“Dare agli altri qualcosa di taciuto. Qualcosa che rimane più del resto.”

 

 

 

 

Poche parole. I segreti sono stati la conquista di oggi.

Matteo Traini

Somewhere over the rainbow

Amore e Dannazione

Balletto Civile in Marlene
Di Michela Lucenti
Con Francesco Gabrielli e Giulia Spattini.

Secondo Giorno di Spedizione

Prosegue il cammino. Fortunatamente oggi il tempo è favorevole. Nonostante l’aria fresca molti viaggiatori si sono radunati a Largo Spartaco muniti di giacche e felpe. Si avverte nell’aria uno strano tormento, al centro della piazza un telo azzurro e un raffinato sofà in velluto, decisamente fuori luogo.

 

Ad un tratto due figure, lui tutto in nero e lei tutta lucente di lustrini avvolta da una vistosa pelliccia. Si accomodano sul sofà e con fare altezzoso sorseggiano del vino, incuranti della nostra presenza.

 

I due aristocratici attirano l’attenzione dei viaggiatori. Si scambiano sguardi di intesa, che manifestano in
una coinvolgente danza sulle note graffianti di un brano jazz anni ’40.

 

Ma la loro complicità è la regola di quale gioco umano? Dell’amore o dell’ opportunismo?
L’armonia del ballo svanisce. E l’equilibrio tra i due lascia spazio a reciproche rivendicazioni di potere.
Noi viaggiatori silenziosi assistiamo al disperato tormento delle loro anime.

Intente nel imporsi l’un l’altra…                                                                

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma le loro vite sono strettamente legate. Possono sopravvivere al potere e alla guerra solo restando insieme, con la speranza o con l’illusione che un giorno, da qualche parte al di là del cielo possa esserci amore, complicità e jazz.

Oggi grazie a loro abbiamo potuto scoprire l’ incantevole e ingannevole spazio della coppia. Mi hanno ricordato le parole che Licia Lanera dedicò allo spettacolo Victor di Dispensa Barzotti, che ho potuto vedere durante la spedizione di Dominio Pubblico al festival Direction Under30 di Gualtieri. La coppia è uno spazio segreto, fragile, feroce le cui regole neanche chi lo abita riesce a svelare.

Buona ricerca dello spazio a tutti.

Chiara Preziosa

Un incontro intimo…Io sono lì!

Progetto Demoni in Demoni – FRAMMENTO #1Marija .
Di e con Alessandro Miele e Alessandra Crocco.

Primo giorno di Spedizione.

Il nostro cammino è iniziato. Il cielo sopra di noi non sembra essere favorevole, ma il desiderio di avventurarsi è troppo forte.

La prima tappa è da attraversare uno alla volta.
Chiedo indicazioni per Garage zero ad un passante, che gentilmente mi accompagna. Giungo davanti ad un cancello di ferro arrugginito, oltre il quale vi è una discesa di cui non riesco a vedere la fine perché avvolta dal buio.
Varco la soglia con timore e curiosità e vedo venirmi incontro un uomo, si presenta, Alessandro Miele, creando un breve e inteso rapporto di fiducia. Come un traghettatore buono delicatamente accompagna la mia anima in un abisso profondo. Mi dice che lì nel buio c’è una sedia solo per me su cui potrò accomodarmi. Non potrò parlare, né agire; solo ascoltare la voce di una donna.

Prima di attraversare il buio metto via il mio zaino e con lui ogni pensiero, preoccupazione, riferimento temporale e spaziale. 

…IO Sono lì. Solo poche luci fioche illuminano il mio cammino, le seguo…mi conducono da lei. Il suo sguardo tenero, il suo sorriso e la sua voce mi accolgono, mi rapiscono. Non sono spettatrice ma protagonista di un incontro intimo, vero.

Ma presto le sue parole cambiano tono, diventano dure e aggressive. Il cuore mi batte forte. Mi sento un’intrusa.

Non posso scappare. La guardo negli occhi illuminati dalla fiamma di una candela e trovo il coraggio di affrontare le mie paure. Le tenebre dell’anima.

Ad un tratto la voce di Alessandro Miele : “Chiara”. Lascio la sedia ed esco, senza voltarmi.

Il traghettatore buono ringraziandomi con voce bassa mi accompagna all’uscita.
“Grazie a voi” sono state le ultime parole che ho pronunciato prima di riprendere a interagire con il mondo esterno soltanto una mezz’oretta dopo, per continuare a condividere il cammino con i compagni di viaggio.

Chiara Preziosa

 

1^ Giorno di spedizione. Qual è il tuo spazio?

Ci fermiamo a parlare con Andrea Fidelio / On Air : artista, sognatore e viaggiatore.

Qual è il tuo spazio?

 

“… un po’ per viaggiare, un po per conoscere gente.”

 

“La domanda è più che pertinente. Sono in procinto di traslocare. A dir la verità sono da 20 anni in giro: città, campagne, nazioni, un po’ per studiare, un po’ per viaggiare e un po’ per conoscere gente.”

 

 

 

 

 

“… Il mio spazio è come una dimora, è nella mia pancia.”

 

 

“Il mio spazio? Non l’ho ancora trovato. Stando molto in viaggio, con i collettivi per esempio, mi è difficile trovarlo fuori. Quindi il mio spazio è quello interiore.”

 

 

 

 

“… se ne riappropriano.”

 

 

“La contemporaneità porta a rimpicciolire gli spazi e al tempo stesso ne crea altri. I giovani recuperano luoghi come succede qui ad Attraversamenti Multipli, se ne riappropriano.”

 

 

 

“…la mia poetica.”

 

 

“Non è la gente che esce e va a teatro, ma la gente che si becca lo spettacolo. E’ la poetica della mia vita: fare arte negli spazi meno appropriati.”

 

 

 

Un saluto?

Matteo Traini

Alla scoperta dello spazio ri…trovato!

Foto di Giulia Castellano

Le nostre spedizioni sono iniziate circa un anno fa e da allora spalla a spalla abbiamo attraversato insieme spazi più o meno conosciuti, abitati da gente dalle più varie provenienze. Dal 16 al 30 settembre 2017 il viaggio di Dominio Pubblico si incrocerà per il terzo anno con il percorso artistico di Attraversamenti Multipli.
Ogni giorno vi racconteremo di chi durante il festival ci aiuterà a ritrovare spazi perduti attraverso storie, canti, gesti, sguardi.
Siamo pronti! Negli zaini c’è tutto il necessario carte geografiche per terre senza confini, scarpe comode per camminare, voci dalla periferia, memorie e un portafortuna, rosso.

Cos’è Dominio Pubblico ?

Dominio Pubblico la città agli Under 25 è un percorso di formazione condivisa e progressiva di spettatori attivi, nato dalle forze congiunte del Teatro dell’Orologio e del Teatro Argot Studio e dal 2014 è riconosciuto dal MIBACT come una delle 12 realtà impegnate nella promozione e formazione del pubblico.
Il progetto – giunto alla quinta edizione –cresce sempre di più e consolida ogni anno la presenza sul territorio romano cercando di creare contatti anche con le zone più periferiche della città. Prevede che ragazzi e ragazze Under 25 non solo entrino in diretto contatto con il panorama artistico contemporaneo, ma possano attraverso il coinvolgimento e la cura di tutte le fasi di elaborazione e progettazione di un festival acquisire un pensiero critico e soprattutto una responsabilità nei confronti del territorio in cui operano.

http://www.dominiopubblicoteatro.it/

Foto di Giulia Castellano