Amigdala in Lettere anonime per un camminatore

Sesto giorno di Spedizione.

Largo Spartaco ha ancora molte storie da raccontarci, ma soprattutto c’è ancora da scoprire la storia del quartiere, conoscere il suo passato, la sua identità.

Oggi uno ad uno ci siamo avventurati per le strade del Quadraro con un mp3 e le cuffie nelle orecchie per non sentirci estranei ma perfettamente a nostro agio con i passanti incrociati. Sei solo fisicamente, ma una freccia blu come una bussola ti indica la direzione del cammino e delle voci che ascolti solo tu ti fanno compagnia e ti raccontano dei luoghi che stai attraversando.

Musica, riflessioni sull’essere umano e racconti di vita del quartiere romano si intrecciano dimostrando come sia possibile proprio dalla periferia guardare con una mente più aperta e vera la realtà circostante.  Ti immergono in un ambiente facendoti sentire a casa, aprendoti le porte al loro passato e al loro presente.

Il cammino si fà arte della contemplazione e della conoscenza. La meta è sconosciuta, qui è il viaggio ciò che conta. Perché attraversando  l’identità di uno spazio  puoi indagare la tua propria essenza, il tuo passato.

L’attraversamento del Quadraro, della storia di uno dei quartieri più popolosi e popolare dove trovarono riparo gli antifascisti e le occupazioni rivoluzionarie degli abitanti erano all’ordine del giorno, mi ha ricordato che per raggiungere e trovare il tuo spazio è necessario perdersi in luoghi sconosciuti e lontani da noi ma grazie ai quali inaspettatamente possiamo ri-conoscerci e scoprirci.

Chiara Preziosa

 

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